RATING DI LEGALITA'

Con il decreto n.57 del 20 febbraio 2014, pubblicato dalla Gazzetta ufficiale n.81 del 7 aprile 2014, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha stabilito le modalità in base alle quali le Banche e la P.A. devono tenere conto del "rating di legalità" attribuito alle imprese dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) in raccordo con i Ministeri della Giustizia e dell'Interno.

Il "rating di legalità", introdotto per promuovere e diffondere i principi etici nei comportamenti aziendali, è attribuito alle società "virtuose" che devono darne comunicazione in sede di richiesta di affidamento.

Le Banche devono tenerne conto nel processo di istruttoria quale elemento positivo a supporto della valutazione del merito creditizio.

Il "rating di legalità" ha come fine:
- riduzione dei tempi e dei costi complessivi del finanziamento;
- strumento di valutazione di accesso al credito;
- determinazione delle condizioni economiche.

Entro il 1 luglio, le Banche sono tenute a trasmettere alla Banca d'Italia una relazione dettagliata sui casi in cui il rating di legalità non ha influito sui tempi e sui costi di istruttoria o sulle condizioni economiche di erogazione, illustrandone le ragioni sottostanti.